Presentazione “Come se non ci fosse un domani” di Agnès Ledig (Mondadori)

Buon pomeriggio!

Oggi vi propongo un romanzo che trova la sua nascita nelle romantiche terre francesi, in Alsazia per la precisione, dalla mano dell’ostetrica Agnès Ledig.

Reperibile in libreria da appena tre giorni (data di pubblicazione: Martedì 21 Febbraio) attende lettori e lettrice appassionati per essere sfogliato con interesse crescente.

E voi che fate? State già correndo ad acquistarlo?! 🙂

Se la risposta è no!, mi faccio avanti nell’illustrarvi la trama … Non si sa mai che possa incuriosirvi!

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Titolo originale: Pars avec lui

Autore: Agnès Ledig

Casa Editrice: Mondadori

Collana: Omnibus

Anno di pubblicazione: 2017

Genere: narrativa contemporanea

Pagine: 276

Prezzo di copertina: € 19, 00

Prezzo ebook: € 9, 99

Sinossi

«Vado avanti così, accettando l’idea, a volte difficile eppure incontestabile, che buona parte della nostra esistenza non ci appartiene. Gli incontri, gli amori, le occasioni, gli arrivederci o gli addii, le piccole gioie e i grandi dolori, i piccoli dolori e le grandi gioie. Alla fine è il destino che decide. Il destino. Spesso per delle buone ragioni.»

Romeo fa il pompiere e, nel tentativo di salvare la vita a un bambino imprigionato in un appartamento invaso dalle fiamme, cade dall’ottavo piano di un palazzo e viene ricoverato in condizioni disperate in ospedale. Juliette, infermiera nel reparto di riabilitazione di quello stesso ospedale, ha modo di conoscerlo durante gli interminabili giorni in cui i medici cercano di rimetterlo in sesto dopo l’incidente. Entrambi soffrono. Romeo per non potersi occupare della sorella adolescente, ribelle e fragile che ha bisogno di lui, e Juliette perché da anni cerca invano di avere un figlio, a costo di tenere al suo fianco un uomo che non la rispetta e la tratta spesso male.

L’incontro casuale tra queste due persone ferite nel loro intimo, che riescono a trovare nel presente una ragione di vita, sconvolgerà il loro destino e quello di chi hanno intorno.

Come se non ci fosse un domani è una bella storia d’amore scritta in modo empatico e sincero. Quello di Agnès Ledig è un universo affettuoso in cui si muovono personaggi fragili e veri che spesso ci assomigliano. L’autrice tende la mano alle persone segnate, e il suo messaggio è che l’amore per la vita deve trionfare su tutto nonostante le difficoltà.
 
L’autrice
 
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Agnès Ledig, quarantatré anni, ostetrica in Alsazia, scopre di avere il dono della scrittura quando nel 2005 inizia a scrivere una sorta di diario durante la malattia di suo figlio, morto di leucemia. Nel 2011 pubblica il suo primo romanzo, Marie d’en haut, per un piccolo editore e riceve il premio Coup De Coeur delle lettrici di Femme Actuelle. Segue Un attimo prima della felicità (Mondadori, 2015) che ha venduto in Francia oltre 200.000 copie e ha vinto il Prix Maison de la Presse nel 2013.
 
 
 
 
 
Che ve ne pare?
Fatemi sapere, ci conto! 🙂
 
!Bacio!
Stella_Marina
 

Di scrittura: esercizi. III

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Bentornati Sperduti.

Finalmente riesco a sedermi qualche minuto in vostra compagnia, dopo una mattinata intensa di faccende da sbrigare. Parafrasando ironicamente una pubblicità ormai passata alla storia: tutto il giorno fuori e dentro casa, a colazione due wafer al volo e adesso … No, il finale cambia, perché ancora la fame non mi ha annebbiato la vista (nonostante l’impazienza di addentare un gustoso piatto fumante si stia facendo sentire da almeno un’ora!). Quindi, e adesso? Adesso scrivo 🙂

Scrivo, e scrivendo mi esercito nello scrivere.

Siete pronti per un nuovo compito concepito per noi Lettori e Scrittori Sperduti dalla mente di Roberto Cotroneo?!

Partiamo! Come sempre: introduzione capitolo – traccia esercitazione – svolgimento.

Ci vediamo a tema concluso.


Lezione 3

L’incipit

Di come si inizia un racconto e di come si inizia un romanzo. Del modo tradizionale. Del modo in media res. Della scelta dello stile e della scelta della lingua. E del grande dilemma della prima persona e della terza persona.


• Pausa ricreazione •

Tutti giù in cortile! Chi a depredare le macchinette, chi a fumare una sigaretta, chi a spettegolare sull’outfit orrendo di turno e chi a messaggiare col moroso.

Eeeeeee … Di nuovo in classe!


Esercizio

Scrivete un incipit di racconto o romanzo a vostra scelta. Che si ispiri al progetto dell’esercizio precedente o a una nuova idea che vi è venuta successivamente. Non scrivete un testo lungo, cercate di non superare le duemila battute.


Svolgimento.

Questo foglio di carta impreziosito da una leggera tonalità seppia, mi fissa ormai dalle due del pomeriggio. Come un poliziotto invadente nel pieno di un interrogatorio. Troppo eccitato all’idea di aver afferrato le redini del gioco per comprendere lo sfiancante vuoto che impedisce alle risposte di scavalcare le mie labbra umide.

Se fossi in lui non alzerei la cresta, ridotto com’è! I bordi frastagliati fanno più pensare ad un’antica mappa custodita malamente, magari abbandonata per interi anni tutta spiegazzata all’interno di un baule. Una chiazza di umido troneggia sul bordo destro. Forse caffè, oppure della vecchia crema al whisky.

Solamente uno, tra i suoi quattro angoli geometrici, non ha ceduto al peso dell’indifferenza che gli ho riservato. Gli altri tre ripiegati su sé stessi, affaticati. E’ quasi insopportabile trovarsi di fronte all’ostinata perfezione di quell’unico. Lo guardo e sento il fuoco divampare nello stomaco. Lo odio! Vorrei allungare le dita e sbriciolare la sua stupida e arrogante sicurezza che mai niente e nessuno potrà piegarlo. Rovesciargli addosso il rancore per quella fermezza con la quale si diverte a punirmi, a umiliarmi.

Ci provo, ma non riesco. Lo invidio!

«Questa volta ho toccato davvero il fondo! Invidiosa di un malconcio foglio di carta e del suo angolo perfettamente liscio! Ho bisogno di una boccata d’aria … E di un goccio di crema al whisky. Forse ne è rimasto ancora mezzo dito dentro la bottiglia.».


Finita anche questa esercitazione! Buona ricreazione Sperduti!

Mary

Di scrittura: esercizi. II

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Bentornati Sperduti.

Oggi come ieri, la mia concentrazione si focalizza sulla scrittura, tralasciando invece la lettura, che durante il mese è stata freddamente abbandonata nell’angolo delle faccende quotidiane che “sbrigherò più tardi”.

A quanto pare, anche nelle immersioni in carta stampata è d’obbligo una vacanza! Al momento preferisco di gran lunga pensarmi come scrittrice piuttosto che lettrice, ed ecco che torno con le esercitazioni proposte da Roberto Cotroneo nel suo Manuale di scrittura creativa.

Essendo già arrivata al quarto capitolo, non posso permettermi di rimanere indietro con i diversi esercizi, per questo a breve posterò la terza lezione con relativa traccia. Ora, però, concentriamoci sul secondo step.

Iniziamo con l’introduzione.


Lezione 2

La struttura del racconto

La struttura del romanzo

Di come si costruisce una trama narrativa. Della lunghezza del testo. Del modo di procedere. Con esempi e ipotesi di una struttura narrativa di romanzo e di racconto. E poi delle differenze narrative tra racconto e romanzo. Del perché sia difficile tenere in piedi una storia per più di cento pagine.


Questi gli argomenti trattati con estrema chiarezza e semplicità nelle successive quattro pagine. Per giungere rapidamente alla consegna dell’esercizio.


Esercizio

Costruite una struttura narrativa. Delineate personaggi e vicende. Mettete a punto il progetto di un racconto e/o il progetto di un romanzo. E pensateci sopra.


Per semplificare il compito del lettore, lo stesso Cotroneo mette a disposizione il metodo di lavoro utilizzato da lui stesso durante la creazione del romanzo Otranto, ed a quello farò infatti riferimento per lo svolgimento dell’esercizio, con l’aggiunta di altri dettagli di valore discussi nel capitolo.

Svolgimento.

a) Idea iniziale: Scrivere un racconto sulle esperienze personali

b) Il perché di questa idea: Ogni essere vivente è un mondo a sé, abile nel nascondere luci e ombre dietro lo spesso muro della propria fisicità. Mi affascina la possibilità di osservare un qualcuno nel suo complesso, imparando a capirne pensieri e motivazioni profonde

c) Tempo: Oggi

d) Personaggio principale: Una giovane donna

e) Dettaglio sul personaggio: All’apparenza superficiale, estroversa

f) Secondo dettaglio del personaggio: Ragazza immagine presso discoteca celebre 

g) Prospettiva: Prima persona

h) Elementi di struttura: Inchiostro, diario, un salotto, la luce sonnacchiosa del pomeriggio

i) Luogo: Centro Roma


Esercizio terminato … Ora, come suggerito direttamente dall’autore, ci penserò su!

Mary

Di scrittura: esercizi. I

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Bentornati Sperduti.

In queste ultime due settimane è stata sporadica la mia presenza sul blog. Mi sono ritagliata del tempo per leggere gli articoli dei blogger che seguo e delle volte non ho potuto fare a meno di commentare un qualcosa a quel qualcosa di scritto capace di scatenare le mie riflessioni, condivise più che volentieri. Ma per conto mio sono stati giorni, questi, di pura deriva di tale blog di Lettori Sperduti … Ho pensato fosse giusta una vacanza, senza troppi «se – forse – boh»! Ed eccomi ora, al momento del mio rientro, con un libro stimolante appoggiato sulla scrivania e un nuovo desiderio di mettersi in gioco che mi frulla in testa.

«Scandito in capitoli brevi e chiari, il libro conduce dalla struttura del racconto all’incipit, alla difficoltà delle descrizioni, alla fatica di costruire un dialogo naturale fino alle digressioni.» – Panorama

Più che di un libro, si tratta di un manuale. L’ho scoperto poco dopo l’inizio di questa mia avventura da blogger per merito di un “collega” che ne faceva cenno in un articolo. Ora, non ricordo precisamente dove ne abbia parlato, ma posso in ogni caso lasciarvi il link del suo blog ( L’Anonimo Scrittore ) così, se foste interessati, sapreste dove andare a curiosare.

Uno di quei libri giunti fin da subito nei primi posti della mia wishlist … Così è arrivato il mio 24essimo compleanno e Hugo ( dispenser ufficiale di libri xD ) me lo ha regalato, con mia enorme sorpresa!

Si tratta di Manuale di scrittura creativa di Roberto Cotroneo.

Una lettura davvero utile e stimolante per l’aspirante scrittore, ricca di consigli dai più lampanti ai più piccoli segreti degli autori di successo. Il fattore di maggiore interesse, oltre alla spiccata abilità di insegnate di Roberto Cotroneo, è la presenza di esercizi al termine di ogni capitolo.

Proprio qui si ritrova il motivo del mio articolo, poiché intendo eseguirli alla “luce del giorno” insieme a voi, mettendo in gioco le mie ( si spera 🙂 ) capacità e abbattendo il timore di tentare pubblicamente …

Partiamo ovviamente da pagina uno.


Lezione 1

Princìpi generali

Dove si parla delle motivazioni a scrivere. Dell’angoscia della pagina bianca. Dei processi creativi che portano alla scrittura. Delle decisioni da prendere prima di cominciare a scrivere un testo narrativo. Di come ci si prepara. E in quali tranelli è opportuno non cadere.


Questo il prologo.

Passiamo ora all’esercizio.


Esercizio

Scrivete una cartella sulla vostra motivazione a esercitarvi nella narrazione. Spiegate a voi stessi perché desiderate raccontare qualcosa a qualcuno. Perché non l’avete fatto fino ad oggi, e se l’avete fatto, cosa ancora non vi convince e vi mette in difficoltà.


Svolgimento.

La parola stampata da sempre ha suscitato fascino e interesse dentro di me. La consapevolezza che intere storie siano il frutto dell’abilità narrativa di un qualsiasi autore accende una sorta di piacevole incredulità nei miei pensieri e la sola idea di mettermi in gioco, di dare vita a personaggi fino a prima inesistenti, di immortalare paesaggi visti unicamente dai miei occhi, di concedere forma a pensieri ed emozioni, portandoli alla luce, permettendogli di viaggiare sul biancore della carta, mi regala la stessa eccitazione che si prova alla partenza di una gita a lungo attesa. Amo l’idea di scrivere un qualcosa per cui la gente possa provare affetto o da cui possa trarre ispirazione per un indistinto momento della propria vita. Raccontarsi tramite le parole è ciò che mi riesce meglio, da sempre. E trovo emozionante anche la sola possibilità di essere in grado di far provare ad un lettore qualsiasi la tiepida sensazione di essere compreso, di ritrovare un briciolo di se stesso sulla carta, tramite il carattere di un personaggio oppure dalle riflessioni analizzate nel corso del romanzo. Riuscire nell’intento di regalare quelle stesse forti emozioni di cui in primis ho goduto io, come lettrice, a coloro che mi riserveranno la fiducia di addentrarsi tra le mie parole, aprendo con cura quella copertina con inciso a lettere scure il mio nome.

Come è forte il desiderio di riuscire in questo obiettivo, è forte pure la tremenda abitudine a lasciarsi trascinare dalla vita, dimenticando in un cassetto i sogni e procedendo a passo lento nel buono e nel brutto di giorni, mesi e anni, in marcia nella continua sfilata del tempo. Per questo ancora non ho scritto … Ed è qui che risiede il cambiamento obbligatorio.


Terminato il primo esercizio. A presto per il seguito!

Mary

“Cosa pensare?” – La ragazza con la notte dentro

Buongiorno!

Oggi, ancora a parlare del romanzo di Lili Anolik … Con l’unica differenza che non ci saranno recensioni (che invece potete trovare qui), presentazioni ne, tanto meno, Teaser Tuesday.

Quest’oggi mi limiterò ad esprimere la mia pura e semplice opinione da lettrice appassionata, senza censure di nessun genere ne remore.

Di una cosa, però, mi sento in obbligo di avvisarvi:

spoiler

Sinceramente non so da quale argomento cominciare, tanti sono.

Prima di tutto: questa lettura non mi è piaciuta per nulla! Ho trovato l’intero romanzo assolutamente irrealistico per via del modo superficiale e limitato con cui sono stati “affrontati” (sarebbe meglio dire: trascurati) alcuni argomenti dal forte impatto sociale e psicologico, come la violenza sessuale e il suicidio.

Ma andiamo per ordine.

Sulla quarta di copertina è possibile leggere un commento di Michael Connelly, autore di thriller, di cui riporto uno spezzone in particolare: ” … una spiazzante conoscenza dei meandri dell’animo umano.”. Ecco: esattamente queste parole sono la causa delle mie grandi aspettative nei confronti del libro. SPIAZZANTE CONOSCENZA … Quando l’ho letto mi sono immaginata una vicenda intricata, in cui protagonisti lugubri e dai segreti indicibili, vagano avvolti da mantelli di un rancore silenzioso ed omicida. Una scossa di raccapriccio, che mi lasciasse basita … O, quanto meno, incuriosita.

Nulla di tutto ciò è stato riscontrato nella lettura che, al contrario, si presenta lenta – noiosa – superficiale – insensata.

Per evitare di dimenticare qualcuna delle assurdità di cui il romanzo è composto (e recriminare TUTTO il recriminabile) meglio che mi stili una piccola scaletta.

I personaggi

-Grace- Devo ammettere che mi ha seriamente stupita la sua capacità di evitare qualsiasi tipo di riflessione in merito a qualsivoglia evento drammatico della propria vita, esattamente nel modo in cui, la sua ostinazione nel blaterare per intere pagine di situazioni futili, mi ha esasperato. Durante tutta la durata del romanzo non è cresciuta, non ha appreso alcuna lezione, non è cambiata minimamente … Rimanendo la ragazzina in cerca di approvazione da parte della sorella Nica. Ogni scelta di questa protagonista appare inconcludente. A mio avviso, non ha alcuna valenza nello svolgimento degli eventi … Forse troppo concentrata nel rovinarsi la vita e nel regalarci pagine su pagine di lettura no sense. E, per favore, non menzioniamo le sue ferite … Esagerate senza ritegno. Sbatte contro delle sedie e la mano le si gonfia manco un palloncino da fiera, serra i pugni e dal palmo iniziano a gocciolarle dei rigoli di sangue … Per favore!

-Nica- Ovviamente le sue apparizioni sono ridotte al minimo, essendo ormai solo un ricordo di ciò che è stata. Nonostante questo, l’autrice è riuscita a dipingerne un quadro da femme fatale … Praticamente non si fa altro che parlare della sua vita sessuale (molto impegnativa, stando a sentire), lasciando che il personaggio venga scoperto non tanto per il proprio carattere, quanto per i partner con cui ha condiviso una nottata.

-La madre (di cui non ricordo il nome, o forse nemmeno è stato citato)- L’unico esempio, in tutto il libro, di “spiazzante conoscenza dei meandri dell’animo umano”. Una donna ossessionata dall’arte, la fotografia, al punto di stringere un rapporto ambiguo con la figlia Nica. Egocentrica, cinica fino al midollo, accecata dall’idea del successo, davanti al corpo della figlia esanime preferisce fare un paio di scatti piuttosto che telefonare immediatamente alla polizia. Soddisfacendo il proprio bisogno di concludere col botto la collezione di foto perverse. E’ proprio questo tipo di carattere a far emergere il personaggio nonostante le sue rare apparizioni, conferendogli il titolo di UNICA figura interessante! Nonché, l’unica pertinente ad un romanzo giallo.

-Il padre- Non c’è molto da dire. Praticamente è inesistente se tralasciamo una o due apparizioni ogni cinquanta pagine di storia. Non incide in nessun modo per quanto riguarda lo svolgimento degli eventi. Fondamentalmente lo reputo banale.

-Damon- Qui ci sarebbe da scrivere un manoscritto … Cosa che, forse, farò successivamente, nel momento in cui condividerò con voi gli episodi più squallidi racchiusi in queste 350 pagine. Che dire? E’ il classico ragazzo del ghetto: esteriormente dà l’impressione di poter uccidere un uomo a mani nude, giusto per il gusto di farlo, mentre nel profondo cova una natura mite e altruistica. Sinceramente, niente da dire nemmeno su di lui … Che, a mio avviso, non è affatto indispensabile ai fini della trama.

-L’accendino Bic Zebrato- Perché inserirlo fra i personaggi? No, non mi sono sbagliata. Semplicemente, avendo notato l’attaccamento emotivo di Grace nei confronti di questo arnese, non potevo non omaggiarlo. Importante a tal punto che, dopo aver ascoltato Jamie (SPOILEEEEEEEER!) confidarle di essere il vero assassino di Nica, l’unica cosa a cui riuscirà a pensare la nostra protagonista sarà come mettere le mani su quell’accendino. Ma non esistono tabacchini ad Hartford? E dai! Ossessionata da un cacchio di accendino … E nemmeno fuma. Vi riporto, qui fedelmente, la descrizione di Grace (giusto per favi capire la stupidità della situazione): «E’ un oggetto che ho sempre desiderato: figo e a buon mercato, figo non si sa perché, figo ma non per tutti, quindi superfigo.». Ma se ti piace così tanto, te li presto io due euro per comprarlo … Basta che la pianti di tirare ‘ste menate!

Per quanto riguarda gli altri personaggi, non mi sento nemmeno di esporre delle riflessioni … Considerandoli poco più che comparse.

Avvenimenti

L’argomento che maggiormente mi ha sconvolta, causa la superficialità con la quale è stato trattato, è la violenza sessuale che Grace subisce alla festa del 4 luglio. NON SE NE PARLA MAI! E questa sarebbe la grande conoscenza della mente umana? Sta ragazzina, VERGINE, viene violentata mentre è imbottita di pasticche, senza riportare nessun tipo di trauma psicofisico. Come se nulla fosse, prosegue la propria vita … Certo! Perché questo è normale!! Tant’è che lo stupro avviene alla pagina 52 e non se ne fa accenno fino alla 280esima … Scusatemi se trovo il tutto francamente ridicolo! Ovviamente non finisce qui: seguono infatti riflessioni anti femministe da far schifo (formulate direttamente dalla nostra cara Grace) e decisioni al limite del patetico come, ad esempio, (SPOILEEEEEER!) fidanzarsi con il proprio stupratore … Che altri non poteva essere se non il caro e buon vecchio Damon! Informando oltretutto il lettore, della loro decisione di non parlare mai più dell’accaduto (a fine libro). Bello!! Facciamo passare il messaggio (perché è questo che passa) che è possibile convivere con una persona di cui non possiamo fidarci. Che è naturale innamorarsi di qualcuno che ci ha ferito. Che schifo! In più, quel tenero ragazzo, successivamente all’abuso, ha fatto nuovamente sesso con Grace (questa volta consenziente) … Lei ancora non sapeva chi l’avesse violentata, ma lui era a conoscenza di ciò che aveva fatto!! Della serie: moralità ZERO!

Mi sento talmente ispirata da permettermi di citarvi alcune frasi del romanzo. Tanto per testimoniare la veridicità delle mie accuse. Tutto è scritto nero su bianco.

Questo spezzone racchiude l’istante in cui Damon ammette la propria colpa … A voi la reazione della stupida Grace.

Batte le palpebre e mi accorgo che ha gli occhi lucidi. Sto per mettermi a piangere. «Se ti ho baciato, ero cosciente» dico con voce rauca. «Avevi perso il contatto con la realtà». «Anche tu». «Non quanto te». Fa un respiro profondo, ma butta fuori l’aria tremando. Poso la mano sulla sua. «Basta così» mormoro. «Non devi dirmi altro».

Pag. 289

Dialogo fra due beoti!! Non ho altro da aggiungere.

Qui sotto, invece, riporto un pensiero talmente indegno da meritare una denuncia. A parlare è la solita imbecille, e la conversazione avviene assieme ad un’apparizione della sorella Nica.

Se noi due – noi due insieme – non l’avessimo spinto con l’inganno a fare ciò che ha fatto […]

Pag. 338

Ok, capisco che è un romanzo, una storia inventata … Ma non puoi permetterti di far passare l’idea che lo stupro sia una colpa della vittima. Scherziamo?! Dopo aver letto questa singola frase ho faticato non poco nel trattenermi dall’appiccare fuoco all’intero libro. Non diamo insegnamenti fuorvianti, per cortesia! Gli uomini non sono amebe spinte unicamente dall’istinto, e quando commettono reati simili, ricordiamoci bene: la colpa E’ UNICAMENTE loro!

Qui mi fermo, rischiando, nel caso continuassi, una denuncia per diffamazione! Tanto sono incazzata all’idea che una frase simile sia stata pubblicata.

Altra cosa, mentalmente malata, è l’ammirazione che Grace nutre nei confronti di Nica. Ammirazione … Come no! Ecco come descrive, a parole sue eh, la sorella.

Portava una gonnellina plissettata arrotolata in vita per accorciarla ancora di più. Quando si chinò a raccogliere la fascia di spugna intravidi la sua coscia, liscia e abbronzata, e un triangolino di cotone rosa shocking come una lingua di fuoco.

Pag. 10

Mmm … Sento odore d’incesto! xD Ma non è finita qui …

Il sogno di Nica, la foto in bianco e nero di mia sorella appesa sopra il tavolo. Occupa quasi tutta la parete in lunghezza e metà in altezza. E’ Nica a undici anni, sul prato dietro casa; non guarda verso l’obiettivo. I jeans sfrangiati sono scivolati così in alto da lasciar intravedere la fodera pallida e lanuginosa delle tasche e l’avvallamento buio dell’inguine. Il top legato dietro il collo le si arriccia sul davanti scoprendo il ventre liscio e concavo, teso tra le sporgenze gemelle delle ossa dell’anca. Un cerotto si stacca dal tallone destro e lo smalto sull’unghia dell’alluce è scheggiato. Nonostante sia praticamente pelle e ossa – non ha ancora le forme di una donna – il suo corpo emana una luce, un calore innegabile e disorientante. Forse dipende dal modo in cui si sfiora la spalla nuda con la bocca, avida e sensuale. O da come tiene una mano tra le cosce, quasi fosse nel bel mezzo di un sogno erotico, addormentata ma anche morta, al culmine del piacere da morta, con gli occhi chiusi, il collo abbandonato, la pelle cerea. Nell’altra mano ha una pesca, rotonda e perfetta, così lustra da mandare un bagliore sinistro. Il frutto avvelenato di una fiaba.

Pag. 90

Non so … Ma a me sembrano parole un po’ troppo libidinose per descrivere una bambina di undici anni.

Ogni scusa è buona per parlare di sesso in questo libro … E non sto scherzando! Non è un romanzo giallo … E’ un blando tentativo di racconto erotico.

– – – –

Ci sarebbero ancora troppe cose da sottoporre alla vostra attenzione, ma noto di aver già scritto in abbondanza e non vorrei stilare un articolo “pergamenico” … E poi credetemi, se vi dico che al momento sono leggermente esausta. 

“La ragazza con la notte dentro” … Per un po’, non voglio nemmeno sentirne parlare!

VOTO:

nosemaforo

P.S. Anche le quarte di copertina, delle volte mentono …

!Bacio!

Stella_Marina 

La ragazza con la notte dentro – Lili Anolik (De Agostini)

Ciao Sperduti!

Come promesso, ecco arrivata la recensione del romanzo scritto dalla giornalista Lili Anolik: La ragazza con la notte dentro.

Come noterete, la scaletta dell’articolo risulterà leggermente diversa dalle altre recensioni. Ho infatti preferito separare, per categoria e stile di esposizione, i romanzi acquistati direttamente da me da quelli inviatimi sotto collaborazione.

Decisione più che ovvia per una “maniaca dell’ordine” come me xD …

Iniziamo, dunque, direttamente con la recensione del libro in questione.

•Grace Baker è la classica ragazza taciturna e seria concentrata sugli studi, sul proprio futuro rappresentato dal College Williams e sul tennis, che pratica con ottimi risultati; senza un proprio gruppo di amici, con cui provare l’eccitazione della prima indipendenza fuori dalla mura domestiche, all’infuori di quelli di sua sorella Nica,  decisamente troppo spregiudicati per riuscire anche solamente a comprenderne lo stile di vita, eccessivo e incontrollabile. Maddie, Ruben e Jamie (ex ragazzo di Nica), rappresentano per Grace quell’universo di atteggiamenti e intimità impossibile da raggiungere, un qualcosa da osservare nei dettagli più minimi, invidiandone segretamente la lucentezza e la forte impudenza che, come una bolla di sapone, li avvolge in uno spesso strato colorato rendendoli intoccabili. Tutto questo fino ad un giorno d’aprile in cui, nel cimitero vicino alla scuola superiore Chandler, in cui Nica e Grace studiano e dove entrambi i genitori lavorano, viene rinvenuto il corpo senza vita di una sedicenne. Nica ancora non è rientrata dopo una delle sue solite notti di follie, e nonostante i raggi del sole stiano velocemente irradiando luce nel soffitto celeste, non se ne vede traccia. Immediatamente l’istinto fa tremare qualcosa nel petto di Grace, spingendola in strada alla ricerca della sorella. La paura l’attanaglia. Inconsciamente percepisce quello che, da lì a poche ore, le verrà comunicato dalla polizia: Nica è morta.

Uccisa da un colpo di pistola Calibro 22, probabilmente violentata, lasciata sola a navigare nella rossa pozzanghera del proprio sangue, ormai mischiato al terriccio umido e marrone.

Il caso sconvolge la comunità di Hartford, spargendo panico tra i genitori degli studenti che, rapidi, ritirano a frotte i propri figli da quella scuola palesemente fuori controllo. Per fortuna, il presunto assassino decide di chiudere rapidamente la faccenda, suicidandosi nella stanza del proprio alloggio e riportando nuovamente la calma in paese. Il soggetto in questione è Manny Flores, morto per strangolamento, che ammette la propria colpa in un biglietto abbandonato nella stanza: “Non riesco a convivere con quello che ho fatto. Ma l’ho fatto per amore. Non ho mai voluto fare del male a nessuno. Ora sono anche un assassino. Mi dispiace tanto. Manny“. Queste le parole di un reo confesso. Una prova sufficientemente chiara per chiudere quello spiacevole capitolo e tornare a mirare al roseo futuro. Un omicidio passionale: il ragazzo innamorato di una ragazza che non lo vuole. Una storia troppe volte ripetuta. Ma sarà davvero lui il colpevole? Forse il caso è stato chiuso troppo rapidamente, dando per scontato l’azione disperata di un ragazzo solitario.

Questo è quello che passa nella mente di Grace. Ormai distrutta più dalle benzodiazepine, che dall’effettiva perdita della sorella, non riesce a darsi pace: il sonno sembra schivarla ogni notte al suo passaggio, l’appetito svanisce ogni giorno di più e il corpo si fa sempre più scarno. Una rabbia e una forte confusione montano silenziosamente nel suo organismo finché, alla festa del 4 luglio a casa di Jamie, non esplodono in una rugginosa catena di decisioni sbagliate. Anche se nuovamente annebbiata dai farmaci decide di presentarsi comunque alla festa, optando per un look indubbiamente appariscente … Non tanto per l’abito in sé, quanto per la decisione malsana di rispolverare i bei vecchi tempi servendosi degli indumenti di Nica, compreso trucco e profumo, utilizzati da lei esattamente un anno prima alla medesima ricorrenza. Giunta a casa di Jamie, con in corpo un cocktail di liquori dalla forte gradazione e di una massiccia dose di ansiolitici, si lancia in un’entrata teatrale scendendo dalla lunga scalinata che porta al salotto, già affollato, imitando voce e movimenti della sorella deceduta. Questo atteggiamento, come è ovvio, scatena tra i presenti un silenzioso terrore che si diffonde nella sala come una pesante coltre di nebbia. Tra gli sguardi inorriditi spiccano gli occhi increduli del padrone di casa, Jamie, di cui Grace è da sempre segretamente innamorata. Solamente lo sguardo duro e sconvolto del ragazzo riesce a risvegliare Grace dal torpore, premendole addosso tutto il peso della vergogna per quel suo gesto subdolo e obbligandola a battere in ritirata nelle stanze al piano superiore.

Una volta rimasta sola piomba in un incubo ad occhi aperti, talmente appiccicoso da non riuscire a lavarselo via.

Nica che la fissa dalla parte opposta al vetro. La scruta. Ghigna. Poi scompare.

Grace perde i sensi.

La mattina seguente si sveglia in una camera da letto con le lenzuola stropicciate, sola e confusa rabbrividisce all’idea che qualcuno possa averle rubato la verginità.

Una paura confermata solamente due mesi dopo, quando il medico di fiducia, a seguito di un esame del sangue, le comunica che è incinta.

Convinta che la gravidanza sia un messaggio da parte di Nica, Grace si ripromette di non abortire finché non renderà giustizia alla sorella, incastrando il vero assassino.

Questa decisione la spingerà di forza oltre quel muro nebbioso eretto dai farmaci, trascinandola in una serie di interrogatori con i principali sospettati: Jamie, Maddie, i coniugi Amory, i professori della Chandler. Sulla lista dei personaggi ambigui verrà aggiunta anche la madre delle due ragazze, talmente ossessionata dalla propria arte da essersi trasformata nell’incubo di Nica. E proprio dalle labbra di questa donna egocentrica, durante un botta e risposta in un caffè per artisti, Grace vedrà per la prima volta le tombe del passato scoperchiarsi sotto nuvole di parole e incredulità. Cibando voracemente l’astio che già prova nei confronti della gelida donna che le siede di fronte.

Lei non sarà però l’unica a frantumare lo specchio superficiale della realtà … Damon, solitario e irascibile, dipingerà un quadro più completo, e decisamente inaspettato, di Nica: una ragazza assillata dal rapporto malato con la madre, con un costante velo di stanchezza in fondo agli occhi e un adrenalinica pazzia, al limite dell’autodistruttivo, in costante stimolazione.

Il collante in grado di unire tutti i frammenti in un unico, completo, puzzle, sarà il tempo … Che, lentamente, aprirà l’armadio di ciascuno, mostrando al mondo gli scheletri che vi sono nascosti.•

la

Titolo originale: Dark Rooms ◊ Autore: Lili Anolik ◊ Casa Editrice: De Agostini ◊ Collana: BOOK ME ◊ Anno di pubblicazione: 2016 ◊ Genere: narrativa, giallo ◊ Prezzo di copertina: € 14, 90 ◊ Prezzo ebook: € 7, 99

!Bacio!

Stella_Marina