Ok, parliamone … Si, ma di cosa?!

Bentornati Sperduti,

eccomi nuovamente qui, dietro lo schermo luminoso del PC, mentre la mia famiglia s’impegna al meglio per conversare ad un livello troppo alto di voce. Un normalissimo pomeriggio domenicale.

Ma una differenza c’è: che sono tornata. Forse non solo sul blog, ma in senso più ampio. Quanti sensi può avere l’affermazione “Sono tornata!”? (Tralasciamo ovviamente il riferimento al film su Mussolini).

Durante questo intero anno ho provato più di una volta a buttare giù questo articolo. Ho cambiato il titolo mille volte, ne ho modificato il contenuto altre cento, l’ho cancellato a stralci e poi completamente. Ci ho riflettuto e ho pensato che no, non era il momento. Ma il momento di cosa? Di condividere con voi  un Ok, Parliamone, perché … Cosa avrei potuto condividere con voi? Sinceramente non molto, probabilmente nulla.

Affrontare una rottura è cosa seria (e certamente lo sapete pure voi). Considerando che, per svariati motivi, ho scelto di riprendere gli studi – ho deciso di affaticarmi dietro ad un’intrigante anaffettivo – ho optato per mollare tutto e poi per ricominciare tutto – per un po’ ho pure deciso di non decidere, cullandomi in balia degli eventi … Beh, appunto, ho provato a scrivervi spesso, va da se che di tempo non ne ho trovato!

A dire il vero, pure adesso mi chiedo: di cosa mai potrei parlare a questi Lettori Sperduti? Quali grandi lezioni ho da condividere?

La verità? Non ne ho la minima idea. Ma una cosa l’ho capita, durante questa faticosa maratona lunga un anno: tutti noi – chi più e chi meno – siamo una parte del casino della nostra stessa vita.

Pirandello parlava di maschere, forme e personaggi … Svevo del dilagante mal di vivere … Loro già avevano capito. Io ancora no. Al momento ancora mi sento ferma, fissa su quella casella del via di un monopoli intricato. O forse, ho perso un turno tra le sbarre della prigione?!

 

Mary