#Recensione: Lo strano viaggio di un oggetto smarrito

Bentornati Sperduti.

Ho una nuova recensione per voi. Si tratta di un libro che ha destato la mia attenzione grazie alla poesia del suo titolo e per i toni pastello presenti in copertina. Purtroppo gran parte del mio interesse è andato scemando nel corso della lettura, ma di questo parleremo poi.

Vi presento Salvatore Basile con il suo: Lo strano Viaggio di un Oggetto Smarrito.

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Scheda

  • Titolo originale: –
  • Autore: Salvatore Basile
  • Casa Editrice: Garzanti Editore
  • Anno di pubblicazione: 2016
  • Genere: Letteratura italiana
  • Pagine: 304
  • Prezzo di copertina: € 16, 90

Recensione

La storia è quella di Michele. Abbandonato dalla madre ancora bambino, affronta gli anni della crescita accanto ad un padre assente e distante; obbligato a vivere nell’alienante silenzio della piccola casa del controllore ferroviario, all’interno della stazione di Miniera di Mare. Arrivato a trent’anni senza modificare nemmeno un gesto – un orario – un pasto – durante le sue noiose giornate ed evitando accuratamente di entrare in contatto con la gente intorno a lui; Michele avanza nella propria vita alimentando la triste superstizione – di eredità paterna – che vuole, come unico rimedio al dolore, il non lasciare mai la strada vecchia per quella nuova. Solamente così, pensa, si può evitare di soffrire quando le persone amate decidono di andarsene. Una solitudine durata trent’anni, attenuata dall’unica compagnia offerta dagli oggetti smarriti, dimenticati da mani sconosciute fra i sedili del treno.

Tutto rimane immutato nel suo scorrere monotono, fino a quando due episodi completamente esterni alla sua routine giornaliera, strappano Michele dal quel torpore persistente. Una giovane ragazza, dall’aspetto semplice ma dall’esuberanza esplosiva, si ritrova a bussare alla porta della piccola casa nella ferrovia alla ricerca di Milù, la sua bambolina portafortuna. Lei è Elena e, come un ciclone, spazzerà via la polvere dalle sbagliate certezze di Michele. Subito dopo, un vecchio libro rosso si lascia trovare dal protagonista all’interno dei vagoni ormai vuoti. Nella prima pagina è ben leggibile una frase: Miniera di Mare, 1 Ottobre 1991. Diario segreto di Michele Airone. L’unico suo oggetto portato con sé dalla madre in quella fuga verso l’ignoto; con l’unica promessa che, prima o dopo, lo avrebbe restituito al suo proprietario.

Saranno questi gli eventi che spingeranno Michele a prendere posto sui sedili, accompagnandolo nei vagoni fin troppo familiari; per la prima volta passeggero di quel treno che per anni si è limitato ad aspettare ogni sera. Si troverà così al centro della realtà, ammaliato da tutte le sue sorprese – allibito dalle ingiustizie – affascinato dai misteri. Il solitario controllore ferroviario arriverà a camminare sulla neve, deciderà di dividere il proprio tavolo con degli sconosciuti, parlerà con la gente senza badare ai pregiudizi. Per la prima volta si fermerà ad ascoltare le storie degli altri e non si tirerà indietro nel condividere la propria, dando finalmente sfogo a quel dolore ancora troppo forte. E lì, nel mezzo dell’incertezza paralizzante della vita, il triste controllore ritroverà inaspettatamente il calore rassicurante di una nuova famiglia.

Considerazioni personali

Purtroppo ho parecchie critiche da muovere a questo romanzo. Nonostante la trama principale sia curiosa ed interessante, sono convinta del fatto che l’autore non abbia sfruttato a pieno le potenzialità della storia. Sono palesi grosse incoerenze, soprattutto nella descrizione di Michele: inizialmente si presenta come un uomo adulto con grossi problemi a relazionarsi, mentre poco dopo lo si vede flirtare spigliatamente con delle giovani passeggere del treno. Un altro bug molto fastidioso si riscontra nell’evolversi della relazione fra i due protagonisti: dopo aver sottolineato costantemente il loro sentimento reciproco, l’autore esclude completamente il lettore dagli eventi di maggior rilievo, come la dichiarazione d’amore o la loro prima notte assieme. Una mancanza (oppure una svista) che ha abbassato notevolmente il mio apprezzamento per questo romanzo.

Voto: 5/10

Mary

 

“Pronto! In cosa posso aiutarla?” … Sta cippa!!

Ciao a tutti, Lettori Sperduti!!

Eccomi tornata … Finalmente! Felice e impaziente di ricominciare a condividere con voi pensieri e libri!

Chissà dove sono evasa durante questo mese … Forse su una spiaggia assolata di luoghi remoti? Oppure in un accogliente chalet montano destreggiandomi fra scii e slittini? Magari in un centro benessere di lusso ad evaporare nell’afa di una sauna?

Macché!!

Colpa del modem … Che un giorno, senza preavviso, ha deciso fosse giunto il tempo dell’agognata pensione e, impacchettate le valigie … Se n’è andato! Tagliandomi i ponti con quest’invisibile rete intricata e catapultandomi in un’odissea telefonica al limite dell’incompetenza, con i cari amici del call center telecom!

[Talmente siamo entrati in sintonia dopo questa emozionante avventura che, per Natale, intendo inviare all’intero team un cordiale biglietto di auguri decorato con una raggiante scritta in rosso che riporti, a grandi lettere, la frase “Grazie sta cippa!” e, subito sotto, un mio serenissimo primo piano … Tanto per ricordare i bellissimi momenti vissuti assieme!]

Ma prima di raccontare minuziosamente il tutto, ci tengo a scusarmi con voi per aver mancato l’appuntamento settimanale del Progetto Foto, quello mensile dei Racconti Marini e quello in maggior espansione delle recensioni, nel settore Libri!!  Mi è seriamente dispiaciuto venir meno a queste scadenze … Ma intendo rimediare il prima possibile, quindi non smettete di seguirmi!! 🙂

Chiarito ciò, mi sento libera di dare il via a questo fantastico racconto, colmo di speranza e di una buona dose di incapacità.

Solitamente si parte dall’inizio che, in questo caso, coincide con l’ormai passato 26 Ottobre!

Dopo aver rivolto l’ultimo saluto al caro vecchio modem pronto alla partenza, decido di avvalermi dell’opportunità di acquistarne uno nuovo dalla mia compagnia telefonica (considerando, più che altro, la mia possibilità economica, al momento leggermente ridotta …) tutta felice e contenta all’idea di portare a termine un tale acquisto senza perdite monetarie immediate.

Chiamo.

Un gentilissimo signore risponde. Chiarisco il punto e vengo informata del tempo di consegna non superiore ai cinque giorni.

Benissimo! – mi dico.

L’ordine parte e chiudo la conversazione.

La vita continua normalmente, alternandosi fra giorni e nottate, giungendo di corsa al 2 Novembre assolutamente senza nessun corriere in vista.

Giusto per avere informazioni riguardo la posizione del mio ordine, richiamo il numero del servizio clienti. Questa volta parlo con una donna, che si catapulta a spulciare i numerosi archivi all’interno del suo PC dopo aver attentamente ascoltato la mia semplice richiesta.

“Mi scusi … A nome suo non vedo nessuna ordinazione.”

“Come?! Ho chiamato al 26 …”

“A quanto pare il collega non ha avviato nulla … Non capisco il motivo!”

Ah, ecco! Primo campanello d’allarme di una certa incompetenza.

Mi chiede se intendo ordinare nuovamente il modem e, ovviamente, rispondo con un si.

“Bene. Arriverà entro dieci giorni con il costo aggiuntivo di 12, 00 € di spese di spedizione.”

… Aspetta, aspetta, aspetta! Notate qualche differenza??

I giorni di attesa, da cinque si sono duplicati come in un simpatico gioco d’illusionismo, ma soprattutto, sono comparse le spese per la spedizione di cui nessuno ha mai fatto cenno. Certo, sono poi dodici euro … Ma se è previsto che io li spenda, pretendo che qualcuno me lo faccia presente evitando le sorprese dell’ultimo minuto!

Faccio gentilmente notare alla mia interlocutrice l’incoerenza dei due punti, sentendomi rispondere che così è e così si fa!

Va bene, non obbietto oltre! Sarà in errore l’uomo smemorino del 26.

Ricominciano a scorrere le giornate … Fra comfort food, gelo invernale, piccole discussioni e calde tenerezze … Quando mi rendo conto di non aver comunicato il mio nuovo numero di cellulare (sia mai che serva!) ai carissimi amici del call center. E’ il 7 Novembre.

Chiamo, dichiarando il recapito attuale e, già che ci sono, chiedo in quale lontana Nazione si trova il mio pacco.

“E’ in consegna al corriere.”

“Perfetto. Potrebbe darmi il numero dell’ordinazione? Così chiedo direttamente al corriere e mi organizzo per farmi trovare a casa.”

“Non posso, mi dispiace.”

“Va bene. Almeno potrebbe riferirmi il nome dell’azienda di trasporti a cui è stato consegnato?”

“Non saprei … Provi **** oppure *******. Solitamente lavoriamo con loro.”

Secondo campanello d’allarme!

Ok, non sono tenuta ad entrare in merito ai dettagli ma, perlomeno, è certo che qualcuno su questa Terra ha effettivamente il mio modem.

Dopo aver riattaccato, faccio un pronto ai due corrieri citati dalla signora e, in pochi minuti, ricevo la stessa risposta da entrambi: “A suo nome non abbiamo alcun pacco.”

Terzo campanello d’allarme!

I giorni passano e le serate fanno lo stesso, fino ad arrivare al decimo giorno … Ancora nessuno!

E indovinate un po’?? Richiamo!

Che felicità!!

Sempre al solito, per cui vi risparmio il copia-incolla della conversazione, riportandone solo il succo: il recapito telefonico non è stato aggiornato, il pacco è stato preso in consegna dal corriere il giorno precedente ( -.-‘ ) e arriverà entro sette giorni.

What?? – mi chiedo, leggermente esasperata, cominciando seriamente a pensare che mai vedrò quel modem.

Lascio nuovamente l’attuale numero di telefono perchè, mi dicono, sia indispensabile!! Ormai sono finiti i tempi in cui i fattori leggevano con attenzione quelle bianche targhette dei numeri civici e, scivolando giù dal sedile del furgoncino, giungevano a quello strano aggeggio che è il campanello, suonandolo per portare a termine la consegna. Tutto si è ridotto ad una questione di messaggini e chiamate fugaci sul display del cellulare che, se non rispondi al volo, non ti arriva una cippa!

Come sempre, tutto scorre [lo dicevano anche i Negramaro!] e mi ritrovo, dopo qualche giorno da questa telefonata, a percepire un fastidio, leggero leggero, alla bocca dello stomaco, cercando di intuire quale ne sia la causa … Ma certo: sono avvilita!

Ma per quale motivo?!

E’ ovvio, comincio a sentire la mancanza dei simpaticoni del mio call center preferito!!!!! E che faccio?? Li richiamo!!

Con entusiasmo irrimediabilmente crescente!

Ormai, ciò che ci unisce è una profonda amicizia, si potrebbe quasi dire che siamo culo e camicia, così ci permettiamo di saltare i convenevoli di tutti quei “la ringrazio!” “ma si figuri!” “quant’è gentile!” … Frasi troppo artefatte per una complicità come la nostra! E’ il 14 Novembre.

Indovinate un po’? Il numero non è ancora stato modificato. Ma il meglio arriva ora …………… Rullo di tamburi ……….. [Per aumentare la suspense xD] ……… Il pacco è stato preso in consegna dal corriere il GIORNO PRECEDENTE!!!!!!

Evvivaaaaaa!!!!!!! -.-

Al che inizio a percepire un qualcosa ribollirmi nel sangue … Che sia il grande affetto che provo nei loro riguardi?! Mah. Ritrovandomi contemporaneamente a praticare esercizi improvvisati di respirazione, onde evitare la mia trasformazione in Hulk.

Incoraggiata dal mio silenzio, la persona all’altro capo dell’apparecchio aggiunge  alla lista un’altra informazione di assoluta utilità … Pari a quella degli scii in pieno Ferragosto!

“Al 16 cade il termine della consegna!” E a me che mi frega, se tanto non arriva nulla?? “Se non dovesse arrivarle entro quel giorno, chiami pure!”

E certo che richiamo!!

Non tanto per aspirazione personale, quanto per il modem che ancora mi risulta disperso … Per la centesima volta!

Qui si può ammirare l’apoteosi della nullafacenza.

“Salve, ho ordinato un modem … Al 26 Ottobre.”

“Mi dispiace ma l’ordine è stato annullato.”

– Bocca spalancata per qualche secondo –

“Il corriere, a quanto pare non l’ha trovata in casa …”

“Sinceramente, non è passato nessuno a cercarmi!!”

“Sicuramente l’avrà chiamata al telefono e lei non ha risposto. Quindi non è nemmeno passato. E’ questo il suo numero ********** ?”

A questo punto, lo stupore è mutato irrimediabilmente in questa espressione –> -.-”

E per la millesima volta, rispondo …

“NO!! Quello è il numero vecchio! Ho chiamato tre volte per farlo cambiare!”

“A quanto pare i miei colleghi non hanno passato l’aggiornamento al corriere … Non capisco il motivo.”

Ancora?! Quarto e definitivo campanello d’allarme dell’inefficienza di questo servizio clienti!

Una sola domanda mi sorge (tra le imprecazione masticate in un impeto di rabbia) : Perchè?! … No, veramente: PERCHE’??

“Vuole rifare l’ordine??”

La voce improvvisa mi distrae dalle mie riflessioni e stancamente rispondo con un “si” di rassegnazione mista a collera.

Così apprendo che il termine è, ed è sempre stato, di cinque giorni (non dieci!) e anche che le spese di spedizione sono completamente gratuite (non di 12, 00 €!) …

Era il 16 Novembre … Ed, esausta, ho chiuso la conversazione.

Questa, tirando la somme, è la storia … Risparmiandovi i dettagli delle mie incazzature e degli episodi in cui i simpatici ragazzi del call center, hanno evitato le mie chiamate, delle volte riagganciando il telefono al primo suono della mia voce.

 

Che dire: delle volte ci vuole pazienza!! xD

P.S. Oltre il danno la beffa: questo pomeriggio è finalmente giunto a casa il nuovo modem (come potrete constatare dalla mia presenza qui!) e il corriere NON mi ha telefonato … Ma è sceso dal furgoncino e ha suonato il campanello!!

Quindi, non vedo il collegamento tra il mio vecchio numero dato al fattorino e l’annullamento del precedente ordine … Quello che ne ho dedotto, invece, è che qualcuno ha voluto giocare da paraculo per occultare la propria incompetenza!

 

!Bacio!

Stella_Marina